È ormai una coscienza diffusa quella secondo cui i problemi della vista, compresi quelli che possono apparire più lievi, devono essere da subito presi in seria considerazione e sottoposti all’attenzione di uno specialista anche quando questi problemi si presentano su individui molto piccoli, quali neonati ed infanti.
È stato quindi superato quel vecchio luogo comune secondo cui i disturbi della vista dei più piccoli venivano presi poco in considerazione, assumendo che questi potessero essere in qualche modo riassorbiti crescendo, quando invece è vero il contrario. Agire da subito con strumenti correttivi, anche sui pazienti più piccoli in tenera età, permette di fermare l’avanzata della patologia, garantendo loro anche una miglior qualità della vita. Anche sulle modalità curative ci sono stati in passato pareri discordati.
C’è stata ad esempio tutta corrente di pensiero secondo cui i classici occhiali erano gli unici strumenti correttivi possibili per neonati ed infanti. Era questa un’assunzione che partiva dalla praticità di questi dispositivi, che grazie alle montature gommate di ultima generazione ben si adattano ai movimenti irregolari dei più piccoli. Tuttavia di recente, sono sempre di più gli specialisti pronti a sostenere che anche lenti a contatto, opportunamente conformate, possono adattarsi all’utilizzo da parte di questi pazienti. Ovviamente l’utilizzo delle lenti deve essere sottoposto ad una costante vigilanza da parte dell’adulto che deve accertarsi della corretta inserzione e manutenzione quotidiana. E’ quindi importante consultarsi con uno specialista sulle lenti a contatto più adatte per il giovane: è ormai risaputo che l’età non costituisce problema; anche da piccoli l’occhio riesce a sopportare lo presenza della lente a contatto.
Un concetto ribadito anche durante l’ultimo summit tenutosi all’Istituto Zaccagnini di Bologna, dal titolo “L’età del vedere”, un consesso in cui sono intervenuti oftalmologi, optometristi e ricercatori internazionali sul tema delle cure dei disturbi della vista durante per le varie fasce di età. Dal summit è emerso che le lenti a contatto sono uno strumento valido per la correzione dei disturbi visivi dei più piccoli e, questo non solo in virtù della loro praticità, ma anche in ragione del loro minore impatto estetico, che ha evidenti influenze positive anche a livello psicologico sul modo in cui il bambino impara a convivere con questi disturbi.